Deficit attentivo e iperattività: quali le caratteristiche fondamentali del disturbo?

bambino iperattivo

Secondo le direttive diagnostiche dell’ICD 10

Le caratteristiche fondamentali del disturbo sono la compromissione dell’attenzione e l’iperattività.

bambino iperattivo

Entrambe sono necessarie per la diagnosi e devono essere evidenti in più di una situazione (ad esempio a casa, a scuola ecc).

La compromissione dell’attenzione si manifesta con la prematura interruzione dei compiti e l’abbandono di attività non portate a termine.

Il bambino passa frequentemente da un’attività all’altra, sembrando perdere interesse in un compito perché distratto da un altro.

Questi deficit nella continuità e nell’attenzione devono richiedere una diagnosi solo se eccessivi in relazione al QI e all’età del bambino.

L’iperattività implica una eccessiva irrequietezza, specialmente nelle situazioni che richiedono una certa calma.

Essa può comportare, a seconda della situazione, il correre e saltare di qua e di là, oppure alzarsi dalla sedia quando è il caso di restare seduto, o il chiacchierare e fare rumore eccessivamente o l’agitarsi e dimenarsi.

Il parametro per la valutazione deve essere che l’attività è eccessiva rispetto a quanto ci si aspetta in quella situazione e rispetto ad altri bambini della stessa età e QI.
Questa caratteristica comportamentale è più evidente in situazioni strutturate e organizzate che richiedono un grado elevato di autocontrollo comportamentale.
Caratteristiche associate che non sono sufficienti o necessarie per la diagnosi ma che concorrono a confermarla, comprendono: la disinibizione nei rapporti sociali; l’imprudenza in situazioni che comportano pericolo; l’infrazione impulsiva di regole sociali (es: difficoltà ad aspettare il proprio turno, ecc.).

I disturbi dell’apprendimento e la goffaggine motoria si verificano con indubbia frequenza e devono essere annotati separatamente (sotto F80-F89) quando presenti. Essi pertanto, non sono parte della diagnosi di sindrome ipercinetica.

Le turbe della condotta non costituiscono criteri di esclusione né di inclusione per la diagnosi principale, ma la loro presenza o assenza rappresenta la base della suddivisione principale della sindrome (vedi oltre al paragrafo “Diagnosi differenziale”).
I caratteristici problemi del comportamento devono avere un esordio precoce (prima dei sette anni – come indicato nella determinazione Ministeriale del 19 Aprile 2007) e una lunga durata.

Prima dell’età scolare è difficile riconoscere il disturbo, a causa dell’ampia variabilità normale.

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