Nuovo PEI: Il caso di un alunno ipovedente in classe

esempio di relazione finale per gli insegnanti di sostegno

NUOVO PEI – Nella didattica per i soggetti con deficit CH, vengono utilizzati alcuni programmi di stimolazione visiva, tra cui quelli ispirati al contributo di Bernstein(1979).
Le attività individualizzate hanno la caratteristica di poter essere adattate ed usate per un solo alunno e/o per un gruppo.
Il docente può modellare e richiedere comportamenti visivi in tutti i programmi che l’alunno segue quotidianamente in classe.
L’obiettivo generale da raggiungere consiste nell’acquisizione di una maggiore indipendenza visiva del soggetto ipovedente, mentre quello intermedio è l’integrazione di comportamenti visivi nel programma scolastico con riferimento a colori, forme e attività grosso-motorie.
Tra di essi si evidenziano le attività di stimolazione in riferimento ai colori, alle forme con una progressione graduale che tiene conto dei ritmi di apprendimento e delle abilità raggiunte, anche attraverso una verifica in itinere, volta all’accertamento dei processi apprenditivi ed alla osservazione di eventuali difficoltà che si possono presentare, segnalando problematiche multiple ed ulteriori compromissioni.
Utilizzando sequenze flessibilmente centrate sul soggetto disabile strutturate secondo la creatività del docente e del team coinvolto vanno considerati alcuni indicatori qualiquantitativi:
A) La motivazione,
B) Il comportamento adattivo, infatti, nel momento in cui si inizia la stimolazione visiva, l’alunno potrebbe già avere appreso comportamenti adattivi tra cui l’inclinazione della testa per compensare perdite del campo visivo.
In tal senso ci si può avvalere del supporto di specialisti quali l’oculista.
C) Il movimento è l’altra chiave per l’apprendimento; più è sviluppato e più si impara a capire la posizione del corpo in relazione allo spazio e maggiormente vengono sviluppate le altre capacità sensoriali.
D) Lunghezza e orario di ciascuna lezione.

Tali elementi sono importanti per determinare il grado di stimolazione da somministrare( un particolare significativo ad es. può essere il tempo della lezione in relazione al momento in cui il soggetto assume un farmaco, poiché esso può condizionare l’intero processo in atto).
E) Posizione.
In molti casi può essere inutile tentare di stimolare visivamente un alunno se questi non è posizionato appropriatamente.
F) Osservazione.
Le attività più congeniali in tal senso sono quelle che il soggetto compie quotidianamente(mangiare, giocare ecc.)
senza bisogno di utilizzare materiali e presidi speciali . E’ importante, altresì, notare i mutamenti delle sue risposte comportamentali a qualsiasi stimolo.
In relazione ai cambiamenti posturali è necessario considerare: le inclinazioni della testa, le tensioni facciali, le sistemazioni compensatorie.

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3 commenti

  1. Buongiorno,
    mi sto occupando di un progetto per libro in braille e volevo chiedere se i ragazzi ipovedenti e ciechi frequentino la scuola primaria insieme a tutti gli altri ragazzi in genere o se siano scuole che devono/dovrebbero avere attrezzature speciali. In genere le scuole hanno una biblioteca e si trovano i libri braille.
    thx
    Vera

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