NUOVO PEI – OBIETTIVI DELL’ATTIVITÀ FISICA PER DISABILI

esempio di relazione finale per gli insegnanti di sostegno

Continuiamo con gli esempi di stesura del Nuovo PEI e in particolare focalizzando la nostra attenzione sulle attività di educazione motoria ponendo l’accendo sull’importanza che tale attività ha sugli allievi disabili e focalizzando anche le possibili problematiche.

Nuovo PEI ed attività motoria

Per i casi più gravi, l’autonomia negli spostamenti e il riconoscimento dei dati senso percettivi inerenti alle condotte motorie messe in atto.

Per i disabili di media gravità, l’acquisizione di capacità motorie e il loro corretto utilizzo nella vita scolastica, di relazione e di preparazione allo sport.

Per i meno gravi, l’acquisizione delle capacità motorie più complesse che possono permettere una pratica delle attività sportive quando i disabili lo desiderano.

La dimensione motoria può rappresentare per tutti una possibilità di riuscita e di successo, ma per il disabile psichico che si trova in difficoltà sul piano cognitivo, in particolare nel livello dell’astrazione, essa rappresenta un ambito fondamentale di valorizzazione, poiché agganciata all’esperienza immediata e concreta della corporeità.
Strategie per aumentare il senso di efficacia, cioè la convinzione di essere capaci di effettuare con esito positivo un comportamento.

1.selezionare obiettivi realistici ma non troppo facili;
2.identificare le abilità che il soggetto ha interesse ad apprendere, evita, ha difficoltà ad apprendere;
3.fornire graduali esperienze di successo identificando abilità ed attività appropriata;
4. ridurre gradualmente la quantità di aiuto esterno;
5. rinforzare verbalmente;
6.utilizzare la dimostrazione dei compagni;
7.utilizzare la pratica competitiva non in modo esasperato;
8. creare un clima favorevole all’apprendimento e all’accettazione delle differenze individuali.
Insegnare a persone disabili presuppone un’adeguata analisi delle attività per apportarvi i necessari aggiustamenti

Nell’anali vanno considerati tutti gli elementi che possono rendere un compito più o meno complesso, così da valutare il livello adeguato di obiettivi da porre all’allievo dell’attività.

Più precisamente vanno considerati i seguenti fattori:
motori (posizione iniziale, livello di capacità condizionali, livello di capacità coordinativi, abilità richieste);
sociali (numero di partecipanti, tipo di interazione, tipi di comunicazione, grado di competizione o cooperazione, contatti fisici richiesti);
cognitivi (complessità delle regole, livello di strategia, livello di concentrazione, abilità verbali, concetti spaziali, complessità del sistema del punteggio, memoria richiesta);
organizzativi (tempo richiesto, equipaggiamento necessario, facilitazioni speciali richieste, tipo di conduzione dell’attività, fattori di sicurezza da considerare).

Esempio di adattamenti

Adattamenti che permettono a tutti di partecipare alle attività che mettono in gioco la forza e la resistenza:

– abbassare rete o canestro,
– ridurre le distanze se si deve lanciare la palla,
– abbassare il centro di gravità,
– sgonfiare un po’ la palla se si deve afferrarla,
– ridurre il tempo di attività o i punti necessari per vincere,
– aumentare le pause di riposo,
– utilizzare rotazioni frequenti durante il gioco o stabilire sostituzioni,
– ridurre la velocità del gioco.

PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE, I PIU’ COMUNI

L’ORARIO
LE COMPETENZE PERSONALI
LA COLLABORAZIONE (CON DOCENTI E ALUNNI)
LA FAMIGLIA

CONSIGLIAMO

La guida per compilare del PEI con ICF

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