NUOVO PEI – Studi mirati ad incrementare l’autonomia nello svolgimento dell’esercizio fisico

inclusione scolastica dei disabili

L’impiego di una tecnologia specifica, che fornisce un alto grado di assistenza e si combina con sistemi di rinforzamento positivo, può risultare estremamente efficace nel promuovere alti livelli di attività ginnica dolce e autonoma in persone affette da gravissimo ritardo multiplo.
Strumenti ginnici comunemente disponibili come la cyclette possono essere adeguatamente modificati per l’impiego da parte di persone con grave ritardo mentale.
Con persone con gravi disabilità l’impiego di strategie di autogestione per organizzare la propria attività potrebbe risultare non molto efficace per assicurare la costanza.

Studi mirati al miglioramento della salute psicofisica e della prestazione

I risultati suggeriscono la possibilità di migliorare le condizioni di salute fisica del soggetto.
L’influenza di una migliore salute fisica sulle funzioni psicologiche (QI generale) sembra irrilevante.
L’esecuzione di attività fisiche può avere effetti positivi sui comportamenti problema, con conseguente miglioramento della capacità di adattamento all’ambiente.
Studi mirati alla riduzione dei comportamenti problema e a migliorare il coinvolgimento costruttivo.

L’ipotesi che una ginnastica energica sia efficace nel ridurre i comportamenti problema sembra generalmente sostenibile sebbene siano state riportate alcune eccezioni.
L’efficacia della ginnastica nel ridurre il livello dei comportamenti problema è molto variabile.
La riduzione dei comportamenti problema era perlopiù limitata a periodi di tempo specifici, generalmente un breve periodo successivo all’esercizio (nella pratica ne consegue che o si devono fare ripetute sessioni di esercizi ginnici al giorno oppure si deve accettare che la ginnastica offra vantaggi limitati seppur di fondamentale importanza per il miglioramento della qualità della vita).
Qualsiasi effetto della ginnastica sul comportamento costruttivo potrebbe essere relativamente limitato e non necessariamente inequivocabile.

Teoria dell’Adattamento

“(…) saper controllare le variabili, in modo da ottenere i risultati voluti ” (Sherrill, 1997, 60).
Ogni attività fisica/motoria può essere modificata o adattata.
L’attività fisica deve svolgersi tenendo conto delle esigenze specifiche del deficit, e può prevedere modifiche alle componenti seguenti:
Attrezzature: es. utilizzo di materiali differenti e palloni di misure diverse.
Ambiente: es. abbassamento dell’altezza della rete; riduzione delle misure di un campo da gioco.
Compito: facilitare le attività; modificare il gioco .
Regolamenti: es. possibilità di lasciar rimbalzare la palla da tennis due volte prima di rilanciarla ( prolungare il tempo per colpire la palla).
Indicazioni: Adattamento alle capacità cognitive, es. fornire istruzioni brevi e semplici; dare un’indicazione alla volta; spostarsi seguendo una linea retta anziché in cerchio.
Questi adattamenti possono essere organizzati in base all’attività e alle condizioni di salute.
L’Attività Fisica Adattata consiste nell’Educazione motoria modificata in modo da risultare idonea sia per un disabile sia per un non disabile.
Una scala progressiva di lavoro potrebbe essere quella che prende in considerazione un lavoro sui prerequisiti (coordinazione, spazialità….), sulle azioni motorie di base (camminare, correre…), sul gioco libero, sul gioco organizzato, sul gioco sport, sullo sport, sull’educazione sportiva.
Prima di tutto è fondamentale creare nel gruppo il clima e la relazione giusta per accogliere persone disabili o a disagio e questo può essere fatto preparando anticipatamente incontro, situazione, attività consone al primo evento, un impatto iniziale inadeguato può creare quelle barriere, che spesso diventano difficili da eliminare da entrambe le parti.
La situazione giocosa o un gioco adatto o adattato è sicuramente sempre l’aspetto più coinvolgente per tutti, anche se va valutato il fatto che, proposte simili, possono diventare significative o meno in considerazione del contesto, del gruppo, della disabilità.
L’attenzione di un educatore, di un insegnante, non è rivolta solamente alla persona e alle sue difficoltà, ma si deve spostare alle relazioni che si possono leggere tra individuo e contesto. Ed è soprattutto in questo ambito che si individuano le possibilità di intervento e di cambiamento.
L’aspetto più importante da tenere in considerazione è quello di cercare di trovare soluzioni in cui il disabile riesca completamente (o parzialmente ) a dare risposte motorie adeguate alla proposta, ma questa possa contemporaneamente essere interpretata in maniera soddisfacente anche dalle persone abili, cogliendone eventualmente altre connotazioni.
Questo è molto difficile, ma non impossibile nelle diverse realtà, e se rimane l’ obiettivo di ricerca continua, prima o poi si riuscirà nell’intento.

Alcune regole fondamentali riconosciute: tenere conto delle preferenze del disabile

  • sfruttare le capacità
  • adattare le regole dell’attività alla situazione reale
  • conoscenza del deficit e delle sue limitazioni.

Le due finalità principali dell’attività fisico sportiva riguardano lo sviluppo delle potenzialità individuali (incremento di capacità ed acquisizione di abilità) e l’integrazione in un contesto di vita ricco di relazioni significative.

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La guida per compilare del PEI con ICF

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