Tra le disabilità gravi, l’autismo, è senza dubbio la forma più complessa e difficile da trattare sia dal punto di vista delle abilità sanitarie sia dal punto di vista dell’ inclusione scolastica. Rispetto alle persone neuro tipiche infatti lo studente che ne è affetto ha un modo di percepire, rielaborare e di trasmettere le informazioni completamente diverso, perché il suo sistema neurologico è alterato, per questo motivo rivestono un’importanza fondamentale i vincoli legati agli ambiti comunicativi, espressivi e recettivi. Altrettanto importanti quelli legati alla sfera relazionale ed alla decodifica sociale, talvolta dette difficoltà presentano una ristrettezza di interessi e rigide routine volte a rassicurare il soggetto affetto da Autismo.
Autismo: tipologie di funzionamento
Questa tipologia di studenti in presenza di un funzionamento cognitivo normale o più efficiente, concentrano le loro compromissioni nell’autonomia personale e nella propria autodeterminazione, a livelli più o meno gravi, come ad esempio:
– chiedere o rifiutare un determinato alimento,
– capire o comunicare un’emozione, una necessità,
– gestire la propria autonomia personale,
Tutte queste procedure possono risultare per lui inattuabili, se non con l’aiuto di un’altra persona, familiare, amico o educatore.