PEI: potenzialità residue

esempio di relazione finale per gli insegnanti di sostegno

Esempio di descrizione delle potenzialità residue di un PEI

ASSE POTENZIALITA’ RESIDUE

DIFFICOLTA’

Affettivo relazionale: L’allievo non mostra problemi a relazionarsi ne con gli adulti ne con il gruppo dei pari, ostenta più sicurezza con quelli di riferimento che conosce meglio.

È socievole ed educato.

Considerata la scarsa presenza in classe negli scorsi anni scolastici mostra ancora una residua insicurezza circa   le   proprie capacità di interazione e relazione con il gruppo dei pari che talvolta deve essere stimolata e incoraggiata. In alcuni frangenti richiede ancora di poter effettuare attività al di fuori del contesto della classe.

Autonomia

Riesce a portare a termine le esercitazioni ed i compiti assegnati, purchè questi siano stati precedentemente trattati e semplificati. Accetta l’aiuto dell’adulto e dei pari nelle situazioni di difficoltà.

Buona l’autonomia in ambito relazionale e di vita quotidiana.

Da migliorare l’autonomia nell’affrontare i compiti a casa. Poco autonomo per quanto riguarda le attività complementari alle attività scolastiche e gli spostamenti, che   spesso tende a svolgere richiedendo la presenza dei familiari o dei compagni.

Comunicazione

La comunicazione verbale è sufficientemente buona. Sa esprimere richieste e sollevare problemi.
Non sempre i concetti difficili o le frasi particolarmente lunghe vengono recepite, inoltre vi sono difficoltà nell’interpretare la comunicazione non verbale.

Da migliorare l’esposizione dei concetti acquisiti.

Linguistico

Legge in modo discreto e comprende semplici testi. Non utilizza un linguaggio esteso.
Si esprime con un vocabolario di termini semplici, tendenzialmente utilizza sempre lo stesso, ha difficoltà ad integrarlo con nuovi termini. Si riscontrano inoltre difficoltà nell’utilizzo corretto delle regole grammaticali e nella pronuncia e scrittura  delle parole plurisillabiche.

Sensoriale percettivo

Nella norma.
Non presenta particolari difficoltà nella coordinazione visuo – motoria.

Motorio prassico

E’ autonomo e non necessita di aiuto.
Durante    gli    spostamenti    si    possono osservare movimenti non particolarmente coordinati.

Neuropsicologico

La memoria a breve e medio termine è buona quando riguarda comportamenti spontanei. Sufficiente quando applicata alle attività didattiche.
Notevoli sono le difficoltà a ricordare

nuovi termini. L’attenzione e la concentrazione nelle attività didattiche teoriche risulta essere scarsa e occorre richiamarlo più volte al completamento del lavoro assegnato, meglio nelle attività pratiche.

Cognitivo

Riesce  a  comprendere  le  consegne  se semplici e completamente spiegate. E’ in grado  di  trasferire  alcune  delle conoscenze acquisite da un ambito all’altro.
Emergono difficoltà di comprensione circa quesiti di media difficoltà o lunghezza.

Il   ragionamento   logico   matematico   è scarso. È in grado di affrontare e gestire un unico obiettivo alla volta. Manifesta spesso dubbi e perplessità circa il proprio lavoro, anche quando è corretto.

Apprendimento

Risulta   essere  più   efficace  se  basato sull’attività pratica o comunque su un numero di esercizi tali da consentigli di acquisire una certa meccanicità.  Porta a termine i compiti assegnati se stimolato dall’insegnante.
Tende a non apprendere le regole grammaticali e matematiche e a riprodurre sempre gli stessi errori.

Non sempre affronta le attività didattiche con il giusto atteggiamento, meglio per quanto concerne il lavoro pratico.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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