Gestire un alunno ADHD con PDP, mi servono i vostri suggerimenti

Educare il pensiero

Cari colleghi, docenti di sostegno,
Mi rivolgo a voi con l’intento di condividere alcune preoccupazioni riguardo alla gestione dell’alunno ADHD che sta attualmente frequentando la nostra classe. Come ben saprete, il ragazzo ha ricevuto una diagnosi privata e gli è stato redatto un Piano Didattico Personalizzato (PDP), su indicazione della preside, che prevede la compresenza e il potenziamento in classe.

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Ho notato con disappunto che nonostante le direttive della presidenza e l’impegno delle risorse a disposizione, la nostra collega responsabile non sembra essere in sintonia con la situazione. Non sta seguendo l’alunno come previsto dal PDP e sembra riluttante ad accettare la mancanza di una certificazione ufficiale. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che la collega non assegna compiti per casa, trattenendo tutto in classe.

C’è un ulteriore elemento che mi preoccupa, ovvero il coinvolgimento dei genitori da parte dei nostri colleghi. Ho avuto notizia che ha contattato alcune famiglie per convincerle a lamentarsi del fatto che i genitori dell’alunno non avevano richiesto il sostegno ufficiale, esercitando così una sorta di pressione indiretta.

Vorrei affrontare questa situazione con la massima delicatezza e rispetto per tutti. Sono consapevole che ciascuno di noi ha il proprio approccio didattico, ma credo che sia fondamentale garantire l’inclusività e il rispetto delle differenze. Vi chiedo, quindi, di considerare la possibilità di discutere della situazione con il nostro collega in modo costruttivo, magari durante un momento di confronto informale. Potrebbe essere utile cercare di comprendere le sue preoccupazioni e condividere le nostre prospettive, nel tentativo di giungere a una soluzione che soddisfi tutte le parti coinvolte, soprattutto l’alunno.

Spero che comprendiate la mia preoccupazione per il benessere dell’alunno e la mia volontà di affrontare la questione nel rispetto reciproco. Non voglio inimicarmi con nessuno, ma ritengo che sia nostro dovere garantire un ambiente inclusivo e di supporto per tutti gli studenti.

Resto in attesa di un vostro consiglio e a sua volta a vostra disposizione per discutere di questa situazione e trovare insieme le migliori soluzioni possibili.
Ringrazio i colleghi del portale docenti di sostegno per aver ospitato la mia lettera.

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