Quando la disabilità non sarà più vista come qualcosa di “speciale”

Come valutare le competenze degli alunni con disabilità lieve, ecco una guida pratica

Siamo ormai nel 2023 eppure nella nostra società troppo spesso le persone con disabilità vengono ancora percepite come “speciali”. Questo atteggiamento talvolta è nocivo perché tende a evidenziare le differenze piuttosto che riconoscere l’umanità comune.

Quando saremo in grado di vedere ogni persona, sia essa un bambino o un adulto, solo per quello che è, un essere umano con le proprie capacità e limiti, allora avremo compiuto un grande passo verso l’inclusione.

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Nelle nostre scuole purtroppo si sente ancora parlare di “casi”, di “alunno H” o “DV A”, con acronimi e sigle che rischiano di ridurre la persona alla disabilità. Ma i nostri ragazzi non sono “casi”, sono individui con diritto a una piena realizzazione personale, proprio come tutti gli altri.

Per raggiungere una reale inclusione dobbiamo superare questa visione medicalizzata della disabilità. Abbiamo bisogno di una scuola con insegnanti veramente preparati ad accogliere le diversità, in grado di valorizzare i talenti di ciascuno al di là dell’etichetta.

Quando inizieremo a vedere la persona prima della disabilità, allora potremo dirci arrivati a una società pienamente inclusiva, dove tutti possono trovare il proprio posto.

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