Docenti di sostegno i punti essenziali per garantire l’integrazione scolastica

inclusione scolastica dei disabili

Nel corso degli anni e degli studi si sono concretizzati programmi circa l’inserimento e l’integrazione dei soggetti in situazioni di diversabilità, ci sono state proposte educative, progetti attenti al rispetto e alla valorizzazione della persona in quanto tale, per sviluppare un serio impegno nell’elaborare un piano d’intervento così da costruire una rete fitta e unita, all’interno della quale ASL, Enti locali e scuola possano trovare collaborazione attiva e produttiva, scambiandosi risorse e competenze, per la piena realizzazione dell’alunno con disabilità.

Nel processo d’integrazione dell’alunno nel contesto educativo e sociale della scuola non si esclude, anzi si evidenzia la rilevanza della collaborazione con la famiglia che, mantenendo il compito educativo primario nei confronti del ragazzo, dovrebbe farsi promotrice di una spinta all’autonomia, basata sulla gestione congiunta dei problemi suscitati dal suo inserimento nei diversi ambienti di vita, piuttosto che sull’oscillazione fra i due estremi dell’iperprotezione e dell’abbandono.

Alla scuola, a chi vi opera quotidianamente chiede di cambiare metodo, di guardare la propria professionalità da un altro punto di vista, di riorganizzare tutto il lavoro didattico. La figura dei docenti del consiglio di classe, con l’insegnante di sostegno, chiede di conoscere l’alunno, di scegliere e programmare strategie didattiche adeguate, di possedere conoscenze pedagogico, psicologico, sociologico, di competenze di ricerca, osservazione e uso delle tecnologie educative, capacità relazionali per essere un promotore di una scuola che sia tutta integrante in grado di dare risposte adeguate ai bisogni apprenditivi e sociali di tutti gli alunni e di ciascuno degli alunni in situazioni di svantaggio.

Consapevoli delle difficoltà che presenta la realizzazione di una reale integrazione dei disabili a scuola, occorre comunque tenere fermo e ricordare che l’efficacia del percorso d’inserimento ed integrazione non può prescindere da alcune premesse operative indispensabili:

  • la disabilità deve essere ammessa e non negata attraverso finzioni di uguaglianza;
  • la socializzazione è fondamentale, ma non è ancora integrazione;
  • l’individualizzazione non deve essere confusa con l’isolamento;
  • la comunicazione è fondamentale;
  • la continuità e il rispetto dei ritmi individuali sono fondamentali;
  • gli obiettivi devono essere adeguati alle capacità di sviluppo;
  • le verifiche e le valutazioni devono puntare sulla sottolineatura dei risultati positivi, senza provocare assilli e frustrazioni;
  •  la situazione di diversabilità deve essere affrontata in équipe mediante la cooperazione della famiglia, della scuola e degli operatori sanitari e sociali

Conclusioni

Parlare di integrazione significa operare in modo serio e qualificante per intraprendere un percorso di osservazione prima e di operatività dopo che consentirà di offrire occasioni, opportunità, stimoli efficaci e mirati all’alunno con difficoltà. Il procedere potrà essere anche lungo e faticoso, ma dovrà essere sempre sostenuto da un presupposto forte e preciso: raggiungere l’integrazione vuol dire passare da una fase di accoglienza o inserimento ad un momento evolutivo in cui l’alunno acquisirà una propria identità nel fare e costruire con gli altri, nel confrontarsi col gruppo-classe. La pedagogia e la didattica offrono modelli, metodi, tecniche, strumenti che l’insegnante di sostegno dovrà conoscere e poi utilizzare, ma ciò non è sufficiente. L’insegnante non dovrà dimenticare di valutare le risorse organizzative, culturali e professionali della scuola; terrà conto di un sistema di relazioni con enti sul territorio che potranno agevolare il percorso d’integrazione, ma soprattutto gli verrà richiesto un’attenzione costante a considerare la centralità del soggetto quale protagonista del proprio personale processo di crescita sia sul piano relazionale, sociale e cognitivo.

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