La valutazione resta uno degli aspetti più difficili della nostra professione, in particolare di quella dei docenti di sostegno che nell’ambito dell’istruzione inclusiva, lavorare con gli alunni con disabilità lieve richiede un approccio pedagogico olistico che riconosca e valorizzi le competenze individuali.
Sappiamo bene che ciò implica non solo un’adeguata personalizzazione dell’insegnamento, ma anche un modo diverso di concepire la valutazione. In particolare, la valutazione delle competenze non può limitarsi a un semplice assegnazione di voti, ma richiede una valutazione che tenga conto della manifestazione pratica delle conoscenze, abilità e capacità personali, nonché del grado di autonomia e responsabilità dimostrata dagli studenti.
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Nel contesto di questa prospettiva educativa, la cosiddetta “scuola senza voto” non rappresenta propriamente una mancanza di valutazione, bensì un approccio che sposta l’attenzione dall’assegnazione di punteggi verso una valutazione più attenta e completa del percorso formativo degli studenti. In effetti, tale approccio è in linea con la normativa che regola il sistema scolastico, specialmente per quanto riguarda la valutazione sommativa, che avviene in modo più ampio e globale, senza limitarsi a una semplice assegnazione di voti per singole prove o esami.
La valutazione nella scuola “senza voto”
Secondo quanto stabilito dalla normativa, la valutazione degli studenti a livello della scuola secondaria di secondo grado deve essere sia formativa che sommativa e deve concentrarsi sui processi di apprendimento, sui risultati generali di apprendimento e sulla condotta degli studenti. In questo contesto, il collegio dei docenti di ciascuna scuola ha il compito di definire metodi e criteri che assicurino una valutazione uniforme, equa e trasparente per tutti gli studenti, compresi quelli con disabilità lieve.
L’obiettivo principale è quello di garantire un ambiente educativo inclusivo che consenta agli studenti di sviluppare al meglio le proprie competenze e di dimostrare le proprie abilità, senza essere limitati da valutazioni superficiali o pregiudizi legati alle loro disabilità. La valutazione basata sulle competenze permette un’analisi più approfondita e accurata delle capacità degli studenti, promuovendo un apprendimento significativo e uno sviluppo personale armonioso.
In sintesi, adottare un approccio centrato sulle competenze per valutare gli studenti con disabilità lieve non solo rispetta i principi dell’istruzione inclusiva, ma contribuisce anche a creare un ambiente scolastico più equo, motivante e stimolante per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro diversità e differenze individuali.