DSA – Analisi di un caso specifico, dalla segnalazione alla diagnosi

dsa: lo studio di un caso

Si prende in esame il caso di P, nato ________ nel 1989, residente in un paese dell’hinterland __________, frequenta la classe quarta dell’Istituto di Istruzione Superiore ___________ di __________, indirizzo Agraria, Agroalimentare, Agroindustria.
La famiglia del ragazzo è composta dal padre impiegato, dalla mamma operaia e dal fratello minore di dieci anni.
La madre si dimostra molto collaborativa ed in occasione dei colloqui ha sempre manifestato particolare apprensione e preoccupazione per l’andamento scolastico del figlio.
Al primo anno di frequenza (a.s.2011/2012) P non presentava nessuna diagnosi di accompagnamento, pur manifestando vistose problematiche relative alla scrittura: sostituzione ed inversione di lettere, uso scorretto delle doppie, difficoltà nella lettura e nel calcolo. In seguito ad un periodo di osservazione ed alla segnalazione da parte del Consiglio di Classe, la famiglia si è attivata per ottenere la certificazione ai sensi della legge n°170 del 2010.
Tale certificazione è stata recentemente aggiornata (in data 01/10/2015 dall’Unità operativa  di  Neuropsichiatria  dell’Infanzia  e  dell’Adolescenza  dell’Ospedale “F.del Ponte” fondazione Macchi di Varese), con il fine di effettuare una rivalutazione in merito al quadro già certificato nel 2012 e caratterizzato da disturbo specifico della lettura e della scrittura.
Nella documentazione aggiornata è presente la diagnosi multiassiale e i relativi codici ICD-10:
–    Dislessia evolutiva: F81.0;
–    Disortografia evolutiva: F81.1;
–    Disgrafia evolutiva: F81.8;
–    Diascalculia evolutiva: F81.2.
La valutazione clinica ed i test sono stati effettuati da un’equipe composta da una logopedista, e da una psicologa.
I risultati secondo quanto previsto dalle Consensus nazionali sui DSA accertano la presenza di : dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.
In tale documentazione vengono inoltre evidenziate difficoltà attentive, in particolare durante le attività che richiedono lunghi tempi esecutivi, aspetto particolarmente rilevante nel contesto scolastico a causa della lentezza esecutiva della lettura e della scrittura, oltre che per l’aumento progressivo delle richieste e alla difficoltà nella comprensione del testo su lettura autonoma.
La valutazione è stata effettuata nel rispetto dei criteri previsti dalla determinazione n.547 del 21 luglio 2011 e n.496 del 22/05/2014 della Regione  ___________-Direzione Sanità, che detta puntuali chiarimenti in merito alla validità delle diagnosi rilasciate ad alunni con DSA.
I genitori, ottenuta tale diagnosi, l’hanno presentata al Gruppo Disturbi Specifici di Apprendimento (GDSAp) della ASL di residenza, per la necessaria convalida ai fini dell’applicazione della Legge n°170 del 2010.
Il percorso di valutazione di base è consistito in:
Valutazione neurologica: l’esame neurologico di base ha escluso deficit neurologici focali e sensoriali (visivi e uditivi), delle competenze motorie globali e fini, della lateralizzazione ( sinistra per mano ed occhio, destra per il piede), del controllo posturale (equilibrio, atteggiamento posturale nella scrittura), della  coordinazione  e delle abilità prassiche.
Livello cognitivo: è stato effettuato il test intellettivo WISC IV che ha rilevato un Quoziente Intellettivo nella norma (QI=90). Tuttavia, considerato che l’ampiezza della differenza tra l’indice maggiore (Comprensione verbale=110) e quello minore (Velocità di elaborazione=79) è di 31 punti, il QI non si può considerare un indice valido attendibile. Per tale ragione è stato calcolato l’Indice di Abilità Generale (IAG) che si differenzia dal QI perché non direttamente influenzato dalla prestazione nei compiti di Velocità di Elaborazione (punto di fragilità del funzionamento del ragazzo). Lo  IAG risulta pari a 100, prestazione intellettiva che si colloca nella norma.
Abilità scolastiche:
Lettura: deficitaria in termini di velocità in tutte le prove, deficitaria in termini di accuratezza solo nella lettura della lista di parole.
Scrittura (competenza ortografica): deficitarie le prove di dettato di parole in condizione basale e in soppressione articolata. Inadeguata la prova di dettato di frasi omofone non omografe. Le difficoltà ortografiche sono più evidenti nelle produzioni scritte spontanee (a causa di maggior carico cognitivo) e nelle lingue straniere (a causa della minor trasparenza ortografica).
Scrittura (velocità esecutiva e qualità del tratto): la velocità di scrittura è lenta rispetto all’atteso, sia in corsivo che in stampato. La lentezza della scrittura condiziona negativamente le prestazioni richieste con uno stretto limite di tempo e determina un significativo allungamento dei tempi necessari nello svolgimento di compiti e verifiche. La lentezza della scrittura, inoltre, ostacola la possibilità di prendere appunti.
La scarsa qualità del tratto può condizionare l’intelligibilità degli elaborati scritti. Calcolo: abilità deficitarie nel calcolo a mente (in termini di velocità), non adeguato recupero dei passaggi aritmetici. Difficoltà nelle prove di aritmetica, algebra e  geometria.
Nella certificazione diagnostica sono stati effettuati i seguenti approfondimenti:
Esami clinico-strumentali specialistici della vista e dell’udito: ha effettuato una visita oculistica che è risultata nella norma. Non ha mai mostrato problematiche di competenza otorinolaringoiatrica, per cui non ha mai effettuato un esame audiometrico. Competenze linguistiche:
–    linguaggio espressivo: adeguato in termini di accesso al lessico, adeguate le prove di fluenza fonemica, di fluenza categoriale e di generazione di frasi;
–    linguaggio recettivo: la comprensione grammaticale è adeguata.
Competenze attentive e visuo-spaziali: adeguata la prova indagante l’attenzione uditiva. Pietro, tuttavia, presenta difficoltà attentive in particolare durante le attività che richiedono tempi esecutivi lunghi. L’integrazione visuo-motoria (riproduzione di forme geometriche) si attesta nella fascia superiore alla media.

Area affettivo-relazionale: la modalità relazionale e l’eloquio spontaneo risultano adeguati. La collaborazione è buona.

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