Dal 1° gennaio 2026, le pensioni e le prestazioni assistenziali in Italia subiranno un aggiornamento grazie alla rivalutazione annuale basata sull’inflazione. Questo adeguamento, noto come perequazione automatica, mira a tutelare il potere d’acquisto dei pensionati, compensando l’aumento del costo della vita. Per il 2026, l’incremento previsto sarà del +1,6%, calcolato sull’indice dei prezzi al consumo.
La rivalutazione non è uniforme: varia in base all’importo della pensione. Le fasce più basse beneficeranno dell’aumento pieno, mentre per le pensioni superiori a cinque volte il trattamento minimo, l’incremento sarà ridotto al 75%. Il trattamento minimo salirà a 613,05 euro mensili, rispetto ai 603,40 euro del 2025. Inoltre, grazie alla Legge di Bilancio 2025, le pensioni minime riceveranno un ulteriore aumento straordinario, portando l’importo a circa 621 euro.
Pensioni 2026, le nuove tabelle
Anche altre prestazioni sociali come l’assegno sociale e gli assegni assistenziali vedranno piccoli adeguamenti. Questo aggiornamento rappresenta un passo importante per garantire maggiore stabilità economica ai pensionati italiani, soprattutto alle fasce più vulnerabili.